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L a raccolta A CEREMONY OF CAROLS fu composta da Britten nel 1942, durante un avventuroso viaggio per mare che dagli Stati Uniti, in piena guerra, riportava l’autore in Inghilterra. Un libretto di canti popolari inglesi di carattere natalizio, i cui testi in inglese antico risalgono al Medioevo e al Cinquecento (“Carols”) trovato appena prima della partenza diede a Britten l’ispirazione per la composizione di questo lavoro che si articola appunto in nove Carols, incorniciati da un inno antifonico a cappella tratto dai Vespri della Natività e interrotti da un breve intermezzo per sola arpa. La naturalezza melodica, la raffinata sapienza compositiva, il ventaglio di timbri e colori, la scelta dell’arpa che enfatizza le armoniche delle voci e una vena insieme arcaica e modernissima conferiscono a queste incantevoli scene natalizie un’atmosfera di grande suggestione, piena di richiami e memorie.

I CHICHESTER PSALMS furono composti da Leonard Bernstein per l’edizione del 1965 del festival musicale della Cattedrale di Chichester, sede di un’antica tradizione di musica vocale e per organo. Lo stesso autore approntò in seguito una versione per organo, arpa e percussioni che guadagna in chiarezza espositiva quanto si perde della potente versione orchestrale. La composizione, il cui testo è in ebraico, si struttura in tre movimenti (corrispondenti ai salmi 108, 23, 131) che cantano la fiducia in Dio del popolo di Israele e la gioia di chi sa che il suo Signore non lo abbandonerà mai. La musica di questi salmi prevede grandi difficoltà sia vocali che musicali e mette a dura prova le capacità degli esecutori. Anche dal punto di vista espressivo la gamma di emozioni è vastissima: dall’esplosione incontenibile di luce della pagina di apertura, energia pura per descrivere la gioia del rinnovamento, alla tenerezza struggente della melodia solistica del secondo movimento affidata ad una voce bianca, interrotta bruscamente dall’intervento “selvaggio”del coro maschile a condanna dei potenti che si levano contro Dio. Dopo un sofferto interludio orchestrale, in questa versione affidato all’organo, si ascolta poi una lunga melodia di fascino arcano. Una pagina a cappella nel più puro "stile di corale", conclude l’opera, esprimendo la pace e l'intima comunione del vivere insieme tra fratelli.