20° GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA 2019
CANTAMI UN LIEDELE - I SOGNI
Cultura musicale ebraica e melodie sinagogali
nell’anniversario della scomparsa di
LUISA MODENA MARINI
Nell'ambito de
I CORTILI DI AGO
Vivi il Panorama Culturale di Modena
Domenica 8 settembre 2019 - ore 21
AGO - Modena Fabbriche Culturali
Largo Porta Sant’Agostino 228, Modena
Ingresso: viale Jacopo Berengario 20
FEDERICA DONISELLI, voce
CORO LUIGI GAZZOTTI
ELISA MONTIPO', pianoforte
GIULIA MANICARDI, pianoforte e direttore
MAURIZIO MARINELLI, voce recitante
Letture a cura della
Società del Sandrone – Modena
In collaborazione con
Associazione Corale Luigi Gazzotti
Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia
UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Società del Sandrone – Modena
Con il patrocinio del
Comune di Modena – Assessorato alla Cultura
Con il sostegno di
BPER
INGRESSO LIBERO
Ad un anno dalla scomparsa di Luisa Modena si intende dare omaggio al suo lavoro e alla sua passione con un concerto commemorativo che rimanda ad un evento a lei particolarmente legato.
Nel 2004 il Coro Luigi Gazzotti ricevette dalla Comunità Ebraica di Modena e Reggio la richiesta di collaborare per il recupero e la riproposta esecutiva del materiale musicale archiviato presso la Sinagoga cittadina.
Nella giornata europea dedicata alla cultura ebraica dello stesso anno si realizzò un concerto / lezione su musiche che toccavano i diversi ambiti, temporali e geografici, con cui si è intrecciato l’ebraismo. Il corpo principale del programma era composto da musiche espressamente composte per la Sinagoga di Modena recuperate, catalogate e trascritte con il supporto musicologico e storico della prof.ssa Luisa Modena cui si deve l'ideazione originale del progetto e che curò tutta la parte testuale dell'evento.
Vennero proposte opere di diversa concezione: da quelle pensate per un uso strettamente funzionale alle esigenze della preghiera a quelle, più ambiziose, che sfiorano le complessità della musica da camera o fanno intuire in trasparenza influssi teatrali. A questi brani, distribuiti tra coro e soli, venivano accostate opere di provenienza geografica diversa a testimonianza delle diverse tradizioni culturali e linguistiche in cui da secoli si è immerso l’ebraismo e dell’influenza della tradizione ebraica su tanti musicisti di estrazione colta, soprattutto nel novecento. Il concerto si concludeva con una selezione di brani della tradizione popolare non strettamente religiosa, che mettevano in evidenza anche aspetti di ironia sottile e gioia sincera che da sempre fanno parte del patrimonio culturale ebraico al di là e al di sopra delle terribili vicende portate dalla storia.
Il concerto di Modena vide la prestigiosa partecipazione del violinista Pavel Vernikov e di solisti di alto livello.
Si è trattato molto probabilmente del primo ed unico concerto realizzato nella sinagoga di Modena almeno in tempi moderni. Il programma è stato registrato in un CD al Teatro Comunale di Modena, prodotto dalla Comunità Ebraica di Modena e Reggio.
Nel 2019 questo concerto nel ricordo di Luisa Modena rinnova l’occasione di musica proponendo una selezione del programma di allora con l’inserimento di brani appositamente pensati per l’occasione ed alternando i brani musicali a letture curate dalla Società del Sandrone: si tratta di testi della tradizione dialettale Giudaico – Modenese, ambito linguistico di cui si era anche occupata Luisa Modena.
Di grande interesse la partecipazione di Federica Doniselli, tra le poche specialiste italiane per questo repertorio, che ha a lungo collaborato con Moni Ovadia e affronta questo mondo culturale con grande consapevolezza e passione.
L’evento fa parte della manifestazione ‘I Cortili di Ago’, promossa da AGO Modena Fabbriche Culturali in collaborazione Arci.
AGO Modena Fabbriche Culturali è un progetto culturale e architettonico condiviso da Gallerie Estensi, UNIMORE, Comune di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che mette a sistema le istituzioni culturali che si affacciano su Largo Porta Sant’Agostino a Modena: il Palazzo dei Musei, l’Ospedale Estense, la Chiesa di Sant’Agostino e l’ex Ospedale Sant’Agostino.
Info: www.agomodena.it | reception@agomodena.it | t. 059 6138098
LUISA MODENA MARINI
Questo evento si svolge a poco più di un anno dalla morte di Luisa Modena Marini, mancata il 16 aprile 2018 all’età di più di 95 anni. Per quanto difficile, cerchiamo qui di riassumere in poche righe le caratteristiche salienti del suo straordinario carattere e del suo poliedrico operato, sicuri che possa essere di esempio a tanti di noi. Bambina - e poi ragazza - determinata a farsi guidare dalle proprie convinzioni e a sfuggire a quello che percepiva come controllo opprimente della famiglia e della società sul destino femminile, fu profondamente devastata dalle leggi razziali, che la colpirono a quindici anni, chiudendole gli orizzonti e le prospettive. Solo in parte riuscì a sublimare questa disillusione entrando a far parte della DELASEM e dedicandosi, come giovanissima segretaria della Comunità Ebraica di Modena, all’aiuto dei profughi ebrei che, spinti dalle persecuzioni naziste, affluivano in Italia. In particolare, si adoperò per i bambini rifugiati a Villa Emma, girando in bicicletta la campagna modenese e fungendo da trait-d’union tra l’organizzazione e i dirigenti della Comunità ebraica modenese.
Aveva la certezza che anche per gli ebrei italiani sarebbe venuto il momento del pericolo, ma non trovò molto ascolto, neppure in famiglia. Fortunatamente, a Modena, grazie all’aiuto di coraggiosi Giusti tra le Nazioni, si crearono le condizioni che permisero alla maggior parte degli Ebrei di riparare in extremis in Svizzera o di rifugiarsi in conventi o in luoghi protetti. La fortunosa fuga in Svizzera della sua famiglia, il passaggio della frontiera in condizioni precarie e senza alcuna sicurezza di essere accolti, le dure condizioni incontrate nei campi profughi furono poi oggetto di innumerevoli racconti e occasione di riflessione e di monito, sia in famiglia che in interventi pubblici. Il suo impegno civile, infatti, è stato anche un impegno di testimonianza, in cui si coglievano facilmente tratti di profonda umanità, di consapevolezza della condivisione di un comune sentire umano, di anelito di giustizia e anche di rivendicazione dei pari diritti di donne e uomini.
È difficile separare questi aspetti del suo pensiero dalla morale ebraica, di cui sono permeati, pur dovendo riconoscerle un suo pensiero autonomo e laico. La parentesi svizzera fu per Luisa anche l’occasione di apprendere alla perfezione il francese, di seguire un corso professionale di modista, e… di incontrare il suo futuro sposo, un suo coetaneo, la cui famiglia, di origine veneta, risiedeva a Milano, Renzo Marini.
Tornata a Modena, iniziò con il matrimonio una nuova fase, in cui affiancò alle cure della famiglia un intenso impegno didattico, prima come organizzatrice dell’asilo infantile ebraico e delle attività dei bambini della Comunità di Modena, poi come insegnante elementare. Merita ricordare qui non solo le innovazioni didattiche e pedagogiche di cui si fece promotrice, incontrando spesso l’opposizione di colleghi pigri e di direttori didattici retrivi, ma anche le difficoltà di insegnare, in un dopoguerra in cui i trasporti erano ancora estremamente precari, in paesini isolati, poverissimi e con basso tasso di alfabetizzazione.
Per alcuni anni, poi, fu anche direttrice della Colonia Estiva Ebraica di Gorla, profondendo, anche in tale occasione, grandi doti di organizzatrice e di pedagogista. Con il pensionamento, si aprì una lunga parentesi di impegno volto alla cittadinanza modenese e alla Comunità Ebraica. Le sue doti di archivista e la sua conoscenza musicale le consentirono in particolare il recupero dell’archivio musicale della Comunità Ebraica, di cui questo concerto è testimonianza. A ottanta anni pubblicò il suo primo libro, recuperando le poche tracce rimaste della parlata ebraico-modenese, riconciliandosi idealmente con il ricordo del padre, Flaminio Modena, che, fino all’entrata in vigore delle leggi razziali, fu apprezzato scrittore e commediografo in lingua italiana e in dialetto modenese. La stesura di questa sua apprezzatissima opera testimonia solo una delle sue tante attività di divulgatrice di storia e di cultura. Il concerto di musica ebraica organizzato nel 2004, che vogliamo in questa occasione far rivivere, è un’altra testimonianza della sua vasta attività, della sua poliedrica cultura e del suo impegno civile. Un ultimo commovente ricordo della sua tenace difesa della giustizia e della verità: in ospedale, colpita da ictus, trovò la forza e le parole per ribattere all’atteggiamento “pietistico” di un prete che cercava di giustificare un atto di terrorismo suicida antisemita compiuto a Modena alcuni anni prima (il protagonista, probabilmente mentalmente disturbato, causò per fortuna solo danni materiali): il terrorismo, che colpisce innocenti a casaccio - disse - è sempre ingiusto, anche qualora i fini che esso persegue fossero giusti.
Programma
LA TRADIZIONE SINAGOGALE
(*) dall’archivio storico della Sinagoga di Modena
Salomone Rossi (1570 - 1630)
Benedizione a 3 voci – Baruh A---i
soli (*)
Alberto Franchetti (1860 - 1942)
Salmo 118 – Baruh Abbà
coro maschile e pianoforte - Salmo 118 v.26 (*)
Vittorio Norsa (1859 - 1933)
Scemà
coro femminile e pianoforte (1924) - Deuteronomio 6,4 (*)
Lino Modena (1921)
Elokenu
coro e pianoforte (1946) (*)
Arr. Marco Sofianopulo (1952 - 2014)
Avinu malkeinu
coro e pianoforte
LA TRADIZIONE POPOLARE
(**) Trascrizioni ed arrangiamenti di Marco Sofianopulo (1952 - 2014)
Mark Varshavski (1848 - 1907)
Oyfn Pripethsik yiddisch
voce sola e pianoforte
Sholom Secunda (1894 - 1974)
Dona Dona
yiddisch, voce sola e pianoforte
Durme Durme
popolare sefardita, Coro femminile e pianoforte (**)
Dodi Li
popolare ebraico, Coro femminile e pianoforte (**)
Leyb Yampolsky
Dremlen Feygl Vig Lied sulla poesia di Leah Rudnitski (1916 - 1943)
yiddisch, voce sola e pianoforte
Hermann Yablokoff (1903-1981)
Papirosn
yiddisch, voce sola e pianoforte
Tum Balalaika
popolare yiddisch, coro e pianoforte (**)
Du Mejdele, du scheinns
popolare yiddisch, coro e pianoforte (**)
Hàva Nagyla
popolare ebraico, coro e pianoforte (**)