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CENTENARIO GAZZOTTI

ASSOCIAZIONE CORALE LUIGI GAZZOTTI APS

Ente Morale – Ministero della Pubblica Istruzione

Via Stefano Giovanni Marianini 81 – 41123 MODENA

CORO FILARMONICO DI MODENA LUIGI GAZZOTTI

 

info@coroluigigazzotti.it

www.coroluigigazzotti.it

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Luigi Gazzotti

Modena 1886 - Vignola 1923

CENTO ANNI DI MUSICA

 


L’Associazione Corale Luigi Gazzotti, fondata nel 1923,

ancora oggi rappresenta una delle più vivaci realtà culturali di Modena.

Nel 2023, in occasione del centenario, concerti ed eventi collaterali racconteranno la sua storia intrecciata a quella della città.

Per il centenario del 2023 sono stati progettati eventi di grande rilievo che prevedono collaborazioni con altre istituzioni musicali della città

come Gioventù Musicale, Teatro Comunale e altri.

Concerti ed eventi collaterali racconteranno una associazione culturale che ha attraversato un secolo di storia della città ed in trasparenza di un’intera nazione,

rimanendo ancora oggi profondamente ancorata ai propri scopi istituzionali.

Programmi musicali ambiziosi, estremamente differenziati e di forte impatto

toccheranno luoghi simbolo della città con la partecipazione di grandi esecutori.

Alle proposte musicali si affiancheranno altre iniziative come una mostra e la realizzazione di un documentario sul coro di oggi messo in relazione alla sua storia.

 

GAZZOTTI 100

Nel 1923 muore prematuramente il musicista vignolese Luigi Gazzotti: una brillante carriera già consolidata con pubblicazioni importanti per Ricordi, si interrompe all’improvviso.
Sull’onda emotiva della scomparsa un coro in formazione nella città di Modena decide di darsi il nome del musicista scomparso che rimarrà legato alla sua storia per 100 anni di attività continuativa.

L’Associazione Corale Luigi Gazzotti venne poi istituita dal 1956 come Ente Morale dello Stato ed ancora oggi dopo un secolo rappresenta una delle più vivaci realtà culturali della città di Modena.

 

La storia del coro ha reali aspetti di originalità, primo fra tutto una solidità istituzionale già delineata alla fondazione che ha permesso continuità e controllo nei passaggi sempre delicati tra i diversi direttori e le loro differenti sensibilità. Tra questi nel primo lungo periodo di attività si può evidenziare la forza di pensiero e la cultura di Guido Montanari, tra l’altro nonno materno del giornalista Vittorio Zucconi, in qualche modo ancora oggi percepibili in trasparenza. Montanari portò già negli anni 30 il coro ad alti livelli: vincita di importanti concorsi internazionali, inviti alla BBC, uno storico concerto al Vittoriale su esplicito invito di Gabriele D’annunzio e molto altro. A parte la qualità dei risultati quello che colpisce oggi nella gestione di Montanari è l’assoluta apertura delle scelte musicali per certi versi addirittura sorprendenti: basta guardare con occhio disincantato i programmi di allora. Stiamo parlando del periodo dalla fondazione fino agli anni 50 e non era usuale che nel momento d’oro del teatro d’opera e con i terribili lasciti della guerra un coro italiano si applicasse regolarmente alla musica romantica tedesca, Mendelssohn come Brahms ad esempio, e nel contempo riprendesse contatto con la musica vocale antica. A questo proposito è certamente da ricordare la riscoperta di un musicista come Orazio Vecchi, allora assolutamente desueto nella sua stessa città, che sfociò nella prima esecuzione integrale moderna delle Veglie di Siena per l’Accademia Chigiana trasmessa in diretta radio nazionale per i 400 anni dalla nascita dell’autore. Negli archivi Rai esiste traccia di questa registrazione che sarebbe davvero curioso riascoltare con l’orecchio storicizzato dalle evoluzioni del gusto e delle conoscenze filologiche, ma ad oggi nessuno è mai riuscito a recuperare il materiale: potrebbe essere un versante “archeologico” da percorrere nell’anno del centenario.

 

I lunghi anni della gestione Montanari terminata nel 1958, sono stati accompagnati con fermezza dal presidente fondatore Primo Lugli, figura mitica dell’Associazione, di cui gli anziani ricordano ancora concretezza e naturale autorità. Lugli seguì come un padre attento la vita musicale ed associativa del coro fino alla realizzazione negli anni 50 della nuova sede, ancora oggi in funzione, dopo che la prima era stata distrutta durante i bombardamenti.

 

 

Curiosità ed apertura al nuovo sono rimaste nel tempo caratteristiche evidenti dell’associazione.

Ad esempio già negli anni 80 il coro sotto la guida di Federico Salce accompagnato dal presidente di allora Mario Lodi, altra figura significativa dell’associazione, sfruttando un deciso rinnovamento dell’organico cominciò ad occuparsi dell’esecuzione di musica barocca soprattutto di scuola emiliana secondo prassi informata e filologicamente attendibile. Nonostante la scuola anglosassone avesse già dagli anni 60 aperto un nuovo sguardo sulla musica di Bach, Handel e affini, i musicisti italiani anche in ambito professionale tardavano a recepire questi nuovi stimoli pur avendone i titoli, come poi si è dimostrato. Non era quindi scontato che il Coro Gazzotti eseguisse allora lo Stabat Mater di Bononcini e tanta musica di suoi contemporanei.

Questa curiosità si è consolidata anche in questi ultimi anni nel rapporto professionale con Giulia Manicardi che dal 2001 ha aperto un lungo percorso di crescita artistica e musicale, portando il coro all’esecuzione dei più importanti titoli della letteratura musicale e ad una serie di esperienze davvero originali.

A tutto questo si deve poi aggiungere che da molti anni gli scopi istituzionali si sono aperti anche all’attività organizzativa, portando a Modena centinaia di concerti con musicisti di alto livello e creando uno speciale rapporto di fiducia con un pubblico curioso e attento.
 

E’ davvero impossibile sintetizzare un secolo di concerti, progetti e collaborazioni.
Limitandosi agli anni più recenti sono degni di nota il festival internazionale I
LUOGHI SACRI DEL SUONO, che per 16 anni dal 1996 ha proposto ai più alti livelli concerti di musica sacra, il progetto FUORI DAL CORO realizzato con la Banda Osiris, il progetto CANTAMI UN LIEDELE sulla musica e la cultura ebraica, I CONCERTI DI SANTA CECILIA e più recentemente i concerti di ANIMA MUNDI oltre alla partecipazione ad apprezzate produzioni operistiche nel circuito ERT. Ancora alcuni progetti concertistici degli anni recenti: Concerto 100 Benjamin Britten, Concerto della Memoria e del Dialogo per gli Amici della musica di Modena, concerto dedicato a Bach con Berlin Ostinato Ensemble. Nel 2016 la Petite Messe Solennelle di Rossini con gli allievi di Raina Kabaivanska e il Romancero Gitano di Mario Castelnuovo Tedesco. Il coro ha poi eseguito i Carmina Burana di Orff al Teatro Storchi di Modena ed è stato ospitato dalla prestigiosa Università di Monaco di Baviera per un concerto con il Romanistik Chor. Nel maggio 2018 ha eseguito lo Stabat Mater di Antonín Dvořák nella prima versione originale. Nel 2019 ha realizzato un'applaudita produzione del Requiem di Mozart in collaborazione con Orchestra Maderna. Nel 2021 dopo la pausa dovuta alla pandemia ha costruito il progetto MUSICA CANTO PAROLA insieme alla Gioventù Musicale di Modena e ad ACIT per una intensa stagione di concerti con musicisti di alto livello oltre a proprie produzioni tra cui il Deutsches Requiem di Brahms, la Nona sinfonia di Beethoven ed i Chichester Psalms di Bernstein.
Di particolare rilievo la collaborazione con
SPIRA MIRABILIS per l’esecuzione senza direttore della Sinfonia n. 9 di Beethoven: un progetto di studio complesso ed approfondito sfociato in 3 esecuzioni che hanno avuto un’eco rilevante anche sulla stampa nazionale con articoli in prima pagina de La Repubblica e La Stampa

Nell’anno del centenario 2023 sono stati progettati eventi di grande rilievo che in collaborazione con le principali istituzioni racconteranno alla città di Modena un nuovo inizio nel segno della passione per la musica e con l’orgoglio di una storia significativa.

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